18 novembre 2022 — Comunicato stampa

Abbandonare la compensazione di CO2

Una guida del WWF per le aziende mostra l’utilità di finanziamenti aggiuntivi a favore del clima e come sia possibile stimare realisticamente i costi dell’impatto climatico secondo il principio del «denaro per tonnellata».

La Conferenza mondiale sul clima in Egitto mette in luce anche gli sforzi delle aziende per la protezione del clima. Tuttavia, esse troppo spesso si affidano ancora soltanto alla compensazione delle emissioni, cosa che alla COP 27 è stata aspramente criticata dal Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres. «L’acquisto di crediti di CO2 non è una misura sufficiente per proteggere il clima», afferma Lene Petersen, esperta di protezione del clima di WWF Svizzera, e aggiunge: «È quanto mai urgente sviluppare un nuovo modello di finanziamenti aggiuntivi in favore del clima».

Ma come possono le aziende mettere a disposizione fondi aggiuntivi per finanziare la protezione del clima a livello globale? Elaborata congiuntamente da WWF Svizzera e Germania, la nuova guida del WWF «PRONTI PER PARIGI. Un nuovo modello per la compensazione delle emissioni di CO2: come le aziende dovrebbero finanziare la protezione del clima» (disponibile solo in inglese con il titolo FIT FOR PARIS - Replacing Kyoto-style CO2 offsetting: How companies should finance additional climate action), mostra come ciò può funzionare senza greenwashing e slogan puramente pubblicitari come «climaneutrale».

Petersen afferma: «Per le aziende la cosa più importante rimane ridurre le emissioni di gas serra secondo un obiettivo climatico basato su evidenze scientifiche e lungo l’intera catena del valore, cioè dall’ambito 1 al 3. Solo così le loro strategie climatiche saranno “Pronte per Parigi”. E solo in questo modo il mondo avrà la possibilità di rimanere entro il limite di 1,5 gradi stabilito dall’Accordo di Parigi».

Tuttavia, per le aziende i finanziamenti aggiuntivi in favore del clima sono una componente importante delle strategie climatiche compatibili con Parigi. Se vogliamo che il mondo arrivi all’obiettivo zero emissioni nette di serra entro il 2050 è necessario colmare un enorme deficit finanziario di diverse centinaia di miliardi di dollari.

«Le aziende possono contribuire a colmare questo deficit e a raggiungere l’obiettivo globale emissioni nette zero. Per farlo, devono ridurre le loro emissioni future e allo stesso tempo assumersi la responsabilità finanziaria per quelle che continuano a generare», dichiara Petersen.

Se le aziende vogliono contribuire a una decarbonizzazione globale più rapida in veste di cosiddetti «Climate Steward», devono mettere fine alle dubbie dichiarazioni di neutralità frutto del principio «tonnellata per tonnellata». «L’ideale sarebbe tradurre tutte le emissioni che si continuano a generare in costi concreti dell’impatto climatico» afferma Petersen. Secondo l’Agenzia Federale tedesca per l’Ambiente, attualmente tali costi si aggirano intorno a 200 franchi per tonnellata di CO2. Con emissioni iniziali elevate, questo calcolo può arrivare a somme consistenti; per questo motivo la guida del WWF raccomanda di aumentare gradualmente il prezzo stimato del CO2 e di prendere in considerazione a poco a poco tutte le emissioni di gas serra. Il budget quantificato viene quindi investito in progetti di protezione del clima diversificati, ad esempio in programmi Landscape e soluzioni nature-based.

Così facendo, il più efficace finanziamento basato su quello che possiamo definire «denaro per tonnellata» va a sostituire gradualmente il vecchio principio della «tonnellata per tonnellata». In questo modo i «Climate Steward» sostengono la trasformazione sistematica e danno un prezzo realistico ai loro danni al clima, invece di usare metodi dubbi per compensare retroattivamente le emissioni: si tratta di una base importante per mettere in piedi strategie climatiche aziendali compatibili con Parigi.

Ulteriori informazioni

Link Guidance (tedesco)

Link versione breve (inglese)

Contatto

Susanna Petrone, Responsabile della comunicazione WWF Svizzera, 076 552 18 70, susanna.petrone@wwf.ch

Lene Petersen, WWF Svizzera, esperta di protezione del clima (intervista possibile in tedesco, inglese e francese), 044 297 21 84, lene.petersen@wwf.ch